Coronavirus a Sant’Antonio Abate: scaricare Immuni è utile?

L’aumento dei casi positivi al COVID-19 dei giorni scorsi ci ha fatto temere un nuovo lockdown ancor prima dell’autunno. Sebbene il panico sia tanto, sono ancora in pochi ad aver scaricato l’app Immuni, forse perché ignari delle potenzialità, oppure scettici o mal informati. Ecco perché vi proponiamo un articolo per esortarvi a scaricarla se non lo avete già fatto.

Negli ultimi giorni nel territorio di Sant’Antonio Abate si è registrato un aumento dei casi positivi al Coronavirus. Neanche il tempo di riprendere fiato dopo il lockdown dei mesi scorsi, ed ecco che il virus è già tornato a ricordarci che il pericolo non è stato ancora scongiurato. 

In un momento come questo, in cui siamo sempre più in giro per le vacanze estive, nonostante continuino a svilupparsi focolai come quello in via Croce Gragnano, è ancor più necessario uno strumento di tracciamento che ci permetta di sapere se siamo entrati in contatto con qualcuno che ha contratto il virus. Ecco perché vi invitiamo a scaricare l’app Immuni e nelle righe che seguono proviamo a spiegarvi le funzionalità e i vantaggi e a sfatare le false notizie che sono circolate nei mesi scorsi.

COS’ È IMMUNI 

Immuni è l’app ufficiale del governo italiano sviluppata dalla società Bendig Spoons, e rappresenta uno strumento di tutela individuale contro la diffusione del virus. Chiaramente da sola non è sufficiente a combattere l’epidemia, ma se affiancata alle altre buone norme che ormai conosciamo bene, quali l’uso della mascherina, l’igiene delle mani e il distanziamento sociale, può fare la differenza.  L’app è disponibile su Play Store e su App Store ed è scaricabile gratuitamente come una comune app, ed il download, seppur non imposto da alcun ente, è fortemente consigliato.

 

PERCHÉ È IMPORTANTE SCARICARLA

Come già detto, l’app da sola non basta ad annullare il contagio, ma questa consente di tutelare noi stessi e le persone con cui entriamo in contatto. Chi scarica Immuni, infatti, riceverà sul proprio cellulare una notifica ogni qualvolta entrerà in contatto con un soggetto che è risultato positivo al tampone. In periodi come quello estivo, in cui gran parte delle persone si sposta frequentemente ed entra in contatto per lo più con sconosciuti, l’utilità di uno strumento del genere è notevole.

I DATI OTTENUTI 

È chiaro che  l’efficacia di Immuni cresce rapidamente con la diffusione: quindi più persone la scaricano, più aumenta la possibilità di contenere il contagio. Oggi, dopo due mesi che è stata lanciata, Immuni è stata scaricata da poco più di quattro milioni di italiani, che rappresentano una percentuale ancora troppo bassa, se si pensa che la popolazione italiana è di circa sessanta milioni. 

Al 24 luglio, dei positivi al virus, 46 hanno scaricato l’app e acconsentito ad inviare il messaggio di notifica agli altri utenti. Questo ha consentito di allertare in tempo ben 23 utenti che, consapevoli del rischio che correvano, hanno potuto prendere le precauzioni opportune.

Sono numeri apparentemente bassi, ma ciò è conseguenza dal fatto che è basso il numero di utenti. Ecco perché è necessario che ognuno di noi scarichi l’app.

COME FUNZIONA?

Il funzionamento di Immuni si basa sulla Tecnologia Bluetooth Low Energy. Quando due smartphone si trovano a distanza ravvicinata, si scambiano dei codici. Se un utente risulta positivo al COVID-19,  può – con l’aiuto di un operatore sanitario autorizzato – caricare i propri codici su un registro autorizzato dal Ministero della Salute. Tutti gli altri smartphone scaricano quotidianamente questi codici casuali e controllano se sono provenienti da telefoni con cui sono stati a distanza ravvicinata nei giorni precedenti. Se si, l’utente, una volta avvisato tramite notifica, può contattare il suo medico di base ed adottare le dovute precauzioni. Tale meccanismo si attiva nel momento in cui i due telefoni interagiscono per più di 15 minuti e ad una distanza inferiore a 2 metri

IMMUNI RISPETTA LA PRIVACY ?

L’aspetto della privacy è stato il più dibattuto durante il primo periodo di lancio dell’app, ma la Tecnologia Low Battery ne assicura il totale rispetto sia da un punto di vista dei dati sia di quello della geolocalizzazione. Infatti, al momento del download, non sono richieste informazioni come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email; Immuni non fa uso, inoltre, del servizio GPS. In altre parole ci dice se due telefoni sono stati in contatto, ma non di chi siano i due soggetti e dove si sono incontrati. 

Il Ministero della Salute raccoglie i dati e si impegna ad utilizzarli solo per scopi relativi al contenimento della pandemia e alla ricerca scientifica. Nessuna informazione sarà conservata oltre il 31 dicembre 2020

Ancora una volta un piccolo gesto può fare la differenza, ma dobbiamo essere in tanti perché gli effetti possano essere visibili. Tu lo hai già fatto?

Fonti: www.repubblica.it; www.agendadigitale.eu; www.salute.gov.it

Melania D'Aniello

Come si fa a descrivere se stessi? Non lo so, ma so quello che gli altri dicono di me.

Qualcuno dice che io sia ostinata e rompiscatole. Tutti dicono che io sia coraggiosa, e uno dei motivi è perché studio Fisica. Sì, è vero, è stata la scelta più folle della mia vita ma, quando l'ho fatta, sapevo che mi sarebbe piaciuto studiare come riassumere l’Universo in leggi concise e ben ordinate.

Ciò che non sapevo è che avrei avuto l’opportunità di lavorare in contesti interazionali, stravolgendo totalmente il mio punto di vista su molte cose, e che interagire con persone di culture diverse mi avrebbe messo ogni volta di buon umore, specie se a tavola o davanti a una birra; non sapevo nemmeno che avrei imparato a vivere lontano da casa, sperimentando innumerevoli partenze e ritorni, ed i maledetti sentimenti contrastanti che ne derivano.

Oltre ciò che dice la gente, qualcosa ho imparato a capirla anch’io di me.

Mi piace osservare le persone per capire cosa c’è oltre la superficie. Non mi piacciono le persone banali, preferisco quelle che sembrano tali, ma poi nascondono dietro un mondo. Non mi piacciono gli anticonformisti a tutti i costi. Mi piace chi ascolta prima di parlare.

Mi piace l’ordine e l’armonia, ecco perché la danza è una mia grande passione: mi basta vedere un ballerino fare due pirouette o un grand jetè e sono felice.

Credo nel valore del cibo: tra cucinare e mangiare in compagnia non saprei scegliere cosa mi fa stare meglio. Mi diletto a preparare ricette sempre nuove, adoro alcuni piatti orientali, ma non rinuncerei mai ai sapori della mia terra.

Mi incuriosisce esplorare nuovi luoghi, ognuno con le sue tradizioni, ma fino ad ora niente è mai riuscito ad acquietarmi come il mare di Napoli col Vesuvio sullo sfondo. Per me dire Napoli è dire Massimo Troisi perché “Con lui ho capito tutta la bellezza di Napoli, la gente, il suo destino, e non m'ha mai parlato della pizza, e non m'ha mai suonato il mandolino”.

A proposito di casa e di ciò che mi piace, credo nel potere dell’aggregazione e dell’attivismo giovanile e, fortuna ha voluto che incontrassi persone con visioni a tratti uguali e a tratti opposte, ma che si combinano perfettamente, e trovano modo di esprimersi in quella che è Tutta n’ata storia. Personalmente, mi occupo della rubrica scientifica di questo sito, che mette sempre a dura prova la mia capacità di spiegare concetti complicati in parole semplici. Il titolo della sezione è “Dove andremo a finire?” e la risposta è in ogni articolo in cui si parla di futuro, sostenibilità ambientale, progresso scientifico e tanti altri fatti.