Disabili: gli obiettivi di D’Aniello, nuovo Garante del Comune di S. Antonio Abate

Alfonso D’Aniello, giovane praticante avvocato, è il nuovo Garante dei diritti della persona con disabilità del Comune di Sant’Antonio Abate. L’abbiamo incontrato per farci raccontare in cosa consiste il suo incarico e come intende interpretarlo.

Fare rete col duplice scopo di tutelare i diritti di tutti e di lavorare all’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati. È questo il principale obiettivo che si è posto Alfonso D’Aniello, nuovo Garante dei diritti della persona con disabilità del Comune di Sant’Antonio Abate. Nominato dall’amministrazione di Antonio Varone a poche settimane dalle ultime amministrative, ha aspettato che la nuova squadra di governo retta dal sindaco Ilaria Abagnale si insediasse a pieno regime prima di mettersi ufficialmente all’opera. Oggi ha una serie di progetti già in cantiere e idee molto chiare su come intende interpretare il suo ruolo.

Trattandosi infatti di un incarico appena introdotto, mai ricoperto da nessun altro sul territorio abatese, Alfonso ha sentito fin dal primo momento la necessità di dare un indirizzo preciso alla figura del Garante. “Questo è un organo monocratico – ha esordito quando l’abbiamo incontrato – ma credo che da soli non si possa andare da nessuna parte. Quindi voglio soprattutto essere un tramite tra cittadini, associazioni e amministrazione comunale”. Per riuscire nel suo obiettivo, il primo passo è stato istituire uno sportello comunale che sarà attivato a breve: ”Ho voluto che avesse sede all’interno del Municipio, perché è lì che i cittadini si sentono maggiormente tutelati” ha spiegato. Nel frattempo, ha già iniziato a lavorare per fare rete prendendo contatti con le associazioni e anche con chi ricopre il ruolo di Garante dei diritti della persona con disabilità in altri Comuni.

È da questa serie di incontri e chiacchierate che sono nate le prime riflessioni sulla situazione abetese: le barriere architettoniche sono il più evidente dei problemi. “Eppure – ha voluto sottolineare Alfonso – una persona normodotata ha difficoltà a notarle. Per questo vorrei fare un giro almeno nelle strade principali del paese per individuare le barriere architettoniche di pronta risoluzione. Vorrei partire così perché credo sia inutile chiedere l’impossibile o cercare di fare cose irraggiungibili. Noi dobbiamo chiedere poco, ma ottenerlo”.

Chiedere. La scelta del verbo non è casuale. Perché il Garante dei diritti delle persone con disabilità non ha reale potere decisionale né un budget destinato ai suoi progetti. Avrà più che altro la funzione di far sentire la voce dei cittadini agli organi competenti perché non affrontino da soli le difficoltà a cui vanno quotidianamente incontro. Fondamentale, perciò, la collaborazione con l’amministrazione comunale. Sotto questo aspetto Alfonso si dice più che tranquillo: “Sono in contatto costante sia con il sindaco Ilaria Abagnale che con l’assessore alle Politiche Sociali Antonella Rosanova e mi sembra ci sia molta attenzione alla tematica da parte loro. C’è anche un bando regionale a cui il Comune ha prontamente risposto per ottenere un finanziamento di 5 mila euro da destinare all’installazione di una giostrina per disabili”.

Altri progetti in cantiere sono nati dal confronto con le associazioni e i vari gruppi attivi sul territorio. Con gli organizzatori delle Olimpiadi Abatesi (OSA), quest’anno in programma a settembre, si sta infatti pensando a una maratona paralimpica da inserire in una giornata che sia anche di informazione e sensibilizzazione sul tema; con lo staff dell’A…rena abatese si è invece fatta largo l’idea di arricchire l’annuale manifestazione dedicata al beach volley  includendo uno spazio per il sitting volley, disciplina praticata in sedia a rotelle da atleti affetti da disabilità motoria.

Iniziative che non resteranno fini a sé stesse, ma che il nuovo Garante si è promesso di mettere a sistema in un percorso di formazione dell’intera comunità: “Purtroppo per la collettività il diversamente abile è l’ultimo pensiero – ha spiegato – quindi io vorrei organizzare tanti piccoli progetti periodici perché le persone si abituino a pensare alla disabilità come a qualcosa di normale con cui bisogna convivere. Sarà soprattutto un lavoro culturale”.

Ma non è tutto. Sono tanti altri gli aspetti che Alfonso ha iniziato ad attenzionare. Tra questi la situazione trasporti e l’assenza di pedane per disabili all’ingresso delle attività commerciali. Sarà però necessario darsi delle priorità e procedere per gradi. Anche perché il Garante resta in carica solo due anni, con possibilità di rinnovo per altri due. Un periodo limitato in cui sarà chiamato a investire tempo ed energie senza un budget né uno stipendio. Il suo, infatti, è un impegno a titolo completamente gratuito. “La difesa dei più deboli mi è sempre stata a cuore”. È così che ci ha risposto quando gli abbiamo chiesto cosa l’avesse spinto a candidarsi per questo ruolo. Nessun rammarico per l’assenza di una retribuzione: “Sarà un bell’impegno dal punto di vista del tempo e della qualità – ci ha detto – Io però sono abituato a prendermi un impegno solo se posso portarlo a termine e penso di poter e voler gestire questa cosa. Anche perché mi permetterà di conoscere storie e persone che mi arricchiranno dal punto di vista personale”.

Il Garante dei diritti della persona con disabilità sarà disponibile una volta a settimana presso il Comune di Sant’Antonio Abate. Il giorno è ancora da stabilire. Nel frattempo è già possibile contattarlo tramite la sua pagina facebook per avanzare istanze e proposte, entrando così a far parte della grande rete a sostegno dell’equità sociale e sostanziale che il giovane praticante avvocato si è ripromesso di costruire qui a Sant’Antonio Abate.

Valentina Comiato

Un incastro di contraddizioni croniche, a partire dal fatto che potrei scrivere di qualunque cosa ma che vado in crisi se si tratta di parlare di me. 30 anni, copywriter, giornalista e marketing manager. Laureata in lingue perché affascinata da tutto quello che non somiglia al posto in cui vivo. Sarà perché vivo in un paese piccolo, dove per i sogni a volte sembra non esserci spazio, allora ogni tanto vorrei infilarli in valigia e portarli con me all’estero. Viaggi brevi però, perché credo anche nelle radici, continua a leggere