“Tradizione e tradimento”: il nuovo album di Niccolò Fabi

Pubblicato l’11 Ottobre, “Tradizione e tradimento” è il nuovo album di Niccolò Fabi. Lo abbiamo ascoltato cercando di cogliere ed evidenziare gli aspetti più rilevanti di un’opera che rappresenta insieme proseguimento e punto di rottura all’interno del percorso dell’artista.

“Una somma di piccole cose”, divenuto da poche settimane il penultimo album di Niccolò Fabi, è un capolavoro assoluto. Con la sua sublime essenzialità sembrava poter essere il compimento definitivo di un lungo percorso artistico. Eppure è arrivato l’11 Ottobre “Tradizione e tradimento”, album anticipato dal singolo “Io sono l’altro”, apparso lo scorso 11 Settembre. Quarta traccia dell’album che solo apparentemente si insinua in un dibattito pubblico ormai saturo sullo straniero, ma che sviluppa in maniera profonda il tema dell’alterità.

Un brano che appartiene ad ogni individuo e a nessun gruppo, che dimostra ancora una volta la volontà del suo autore di restare al di fuori di rigidi schieramenti, per proseguire l’incessante viaggio alla scoperta di sé. L’album si apre con “Scotta”, uscita in anteprima il 3 Ottobre, la traccia richiama un’istintualità quasi primitiva dell’arte, rivendicandone, in un tempo sempre più vuoto e scenico, la potenza rivelatrice. Indispensabile per entrare nell’atmosfera del disco la seconda traccia, “A prescindere da me”, una delle chiavi di volta dell’intero lavoro, un pezzo da ascoltare più e più volte, non soltanto perché esprime i concetti fondamentali di una produzione artistica che non ha alcuna intenzione di fermarsi e di raggiungere un porto sicuro, ma anche perché palesa gli elementi che caratterizzano l’intero album.

Oltre all’uso di sonorità nuove, meno scarne e più tendenti all’elettronico, troviamo, da parte di Fabi, un uso nuovo della parola che diviene meno dolce, più marcata e a tratti dura, con ricorrenti allitterazioni e ripetizioni che enfatizzano i concetti e i passaggi chiave del brano. È qui che la dualità del titolo si esplicita: memoria e prospettiva, sono i due elementi fondanti di questo nuovo percorso. Molto legato al brano precedente “Amori con le ali”, elogio del movimento incessante di cui necessita Niccolò Fabi, uomo e cantautore, e insieme a lui probabilmente ogni artista; forse ciascuno di noi. Al centro dell’album “I giorni dello smarrimento” e “Nel blu”, due tracce che racchiudono alla perfezione l’intero viaggio, umano e artistico, per arrivare all’opera compiuta; dallo smarrimento alla ricerca, fino all’incontro e alla rinascita.

“Prima della tempesta” è la perla. Insieme atto di accusa e ancora di salvezza per un’umanità allo sfacelo. Prima della traccia conclusiva incontriamo “Migrazioni”, un brano che ha il semplice e meraviglioso merito di restituire a una parola abusata il suo significato originario, riportando alla memoria insegnamenti quasi dimenticati, facendoci così riscoprire la naturalità di un gesto. Qui Fabi dimostra ancora una volta la grande capacità di stare dentro le cose del mondo, senza mai lasciarsene travolgere. In un complicato equilibrio tra empatia e distacco. In chiusura la traccia che intitola l’album “Tradizione e tradimento”, intima e sincera, ha il sapore della confessione. Confessione delle difficoltà, dei dubbi e dei fallimenti che accompagnano ogni percorso di crescita e cambiamento. Dopo la perfezione raggiunta con Una somma di piccole cose il rischio di deludere era concreto, ma per fortuna è stato abilmente scongiurato. L’album ha il merito di allontanarsi dal lavoro precedente, ma di restare ancorato in profondità al modo di essere e di fare musica del suo autore. Apre inoltre, evitando rotture brusche ed uno sperimentalismo fine a sé stesso, a possibili sviluppi futuri che potranno regalarci ancora musica ed emozioni.

A cura di Cristian Carosella