Canzone d’autrice: le donne della musica italiana che (secondo noi) vale la pena ascoltare

Sempre di più sono le donne che scelgono di dedicarsi alla musica come autrici e non solo come cantanti. Oggi vi presentiamo alcune delle artiste della scena cantautorale italiana che, secondo noi, vale la pena ascoltare. 

La canzone d’autore è storicamente associata all’universo maschile. Chiunque di noi lega indissolubilmente tale genere musicale ai grandissimi personaggi della tradizione (De Andrè, Gaber, Guccini e tanti altri). Eppure diverse sono state negli anni le donne che si sono avvicinate a questo modo di fare musica, non sempre vedendo riconosciuto a pieno il loro talento. 

 Hanno, però, di certo avuto il merito di aprire una strada che, negli ultimi anni, risulta essere percorsa da un numero crescente di giovani artiste e la cui più alta manifestazione è il Premio Bianca D’Aponte. Nato nel 2005 in memoria della giovane Bianca, cantautrice scomparsa prematuramente, il festival è giunto alla quindicesima edizione e vuole essere vetrina, occasione di incontro e crescita per le giovani musiciste attratte dalla canzone d’autore. Conclusosi con le consuete due serate di Aversa, il 25 e il 26 ottobre, e caratterizzato ancora una volta da un livello generale molto elevato, quest’anno ha visto vincere Cristiana Verardo con il brano Non potevo saperlo. 

Come dicevamo tuttavia, sono davvero molte le ragazze che si stanno facendo largo nel mondo della musica, mettendosi in gioco come autrici oltre che come interpreti. Lasciando in disparte figure ormai storiche e arcinote (come Carmen Consoli, Cristina Donà, Nada e altre) vogliamo suggerirvi qualche nome che riteniamo particolarmente meritevole di attenzione. 

Partiamo da una cantautrice già abbastanza nota, ma davvero eccezionale che è Chiara Dello Iacovo. Artista straordinaria, tra le poche capaci di dare un senso alle cover tirandone fuori interpretazioni davvero prodigiose, ma altrettanto brava a mettersi a nudo con la propria musica. I suoi testi non sono mai banali e le sonorità, pur semplici, risultano essere davvero travolgenti e intense. Sembra essere un’anima inquieta e forse anche questo la rende così brava. Con il secondo album, Epigrafe, si vocifera si sia congedata dalla musica. Ma due album li abbiamo e vi invitiamo ad ascoltarli, conservando la speranza di poter presto ascoltare nuove canzoni. 

Altra artista di grande spessore, premiatissima (vincitrice peraltro anche al Premio D’Aponte per il miglior testo) e per fortuna abbastanza conosciuta è Flo. La sua musica è mescolanza di sonorità e lingue. Troviamo, infatti, elementi, ritmi e strumenti più tipicamente pop\rock intrecciati a suoni più folk e popolari, prelevati da svariate culture e tradizioni. Ascoltando i suoi tre album notiamo, però, anche un’audace e particolarissima alternanza di lingue e dialetti. Il tutto tenuto insieme da un’espressività vocale davvero rara e preziosa, oltre che dalla capacità di inventare e raccontare storie con un linguaggio vivido e poetico. 

Attinge a piene mani dalla tradizione popolare, soprattutto del centro e sud Italia, Lavinia Mancusi. Voce del progetto Semilla, con cui riprende brani musicali tradizionali di diverse regioni italiane rivisitandoli e reinterpretandoli, quest’anno ha preso parte al festival Musicultura con un brano inedito dal titolo Ninù, dimostrando la bravura di volere e saper abbinare, alle già mostrate qualità di interprete, un’ottima capacità di raccontare e scrivere storie in musica. Vedremo se verranno fuori nuovi brani completamente inediti. In ogni caso è un’artista da conoscere e seguire anche in virtù delle recenti collaborazioni, tra cui quella con Daniele Sepe. 

Continuano a crescere e a migliorare Fede ‘n’ Marlen (Federica Ottombrino e Marilena Vitale). Il loro è un connubio perfetto, composto da due voci meravigliose, in grado di intrecciarsi alla perfezione. Entrambe autrici dei testi, mostrano una sintonia umana, emozionale e musicale fuori dal comune; con l’album Mandorle hanno dimostrato di voler e poter crescere anche sul piano strettamente musicale, allontanandosi, pur senza snaturarsi, dalla dimensione acustica e intimistica che caratterizzava il primo EP, Stalattiti. Vincitrici nel 2017 del premio della critica, al festival D’Aponte, sono ora al lavoro su un nuovo album previsto per il 2020. Vi consigliamo di correre ai loro concerti perché dal vivo sono in grado di trasmettere davvero tanta energia. 

In conclusione, due musiciste che ancora non hanno completato lavori in studio, di cui tuttavia potete ascoltare alcuni brani online. Sono molto diverse tra loro, ma entrambe hanno un grande potenziale che speriamo possa presto prendere una forma tangibile. 

La prima è Noemi De Simone, ancorata alla tradizione del cantautorato italiano e insieme ben avvinghiata alla cultura poetico-musicale napoletana, ha dentro tanta poesia e sa riversarla nella sua musica.
La seconda è Federica Càfaro, in arte Faderica, divertente, esuberante e un po’ bizzarra. Si muove in una direzione più indie-pop che pienamente cantautorale. È sincera coraggiosa e spregiudicata, davvero bella da ascoltare.

Ancora moltissime sarebbero le musiciste che meriterebbero attenzione. Non pretendiamo di conoscerle né di citarle tutte, vogliamo soltanto, con queste poche righe, invitarvi ad ascoltare con particolare attenzione le tante cantautrici emergenti che sembrano avere in questo periodo una particolare capacità propulsiva e innovatrice.

A cura di Cristian Carosella