Izi: la vita va presa con semplicità

Izi è uno dei rapper più conosciuti della scena italiana contemporanea, che ha varcato molte volte la soglia della classifica nazionale arrivando fra i primi posti. Il suo repertorio vede collaborazioni anche con artisti internazionali e il suo successo è riconosciuto anche da tanti colleghi. Ma chi è la persona che si nasconde dietro questo “personaggio”?

Diego Germini, in arte Izi, nasce nel 1995 a Savigliano, in provincia di Cuneo, ma trascorre gran parte della sua vita a Cogoleto, Genova. L’infanzia è caratterizzata da una vita provinciale, vicino ai boschi dove da bambino passa intere giornate entrando in contatto con la natura. Il “bambino magico”, appellativo con cui si identifica, crescendo coltiva sempre più il suo animo inquieto, fino a quando la sua vita cambia totalmente con la separazione dei genitori. 

Per Diego inizia un periodo di forte depressione e stress, aggravato ulteriormente dal  diabete che gli viene diagnosticato soltanto tre mesi dopo l’avvenimento, in giovane età. Vive questi primi anni con la madre e la sorella più piccola, affiancato anche da molti terapisti. Tutte le persone che gli stanno vicino, però, non fanno altro che gettare carne sul fuoco; solo una fra tante riesce a far liberare lo spirito represso nel corpo di quel ragazzo. Si tratta di Alice, una psicologa che lo invita ad esprimere i suoi pensieri e la sua rabbia con carta e penna. Questo sfogo funziona alla grande e Diego comincia a scrivere in metrica, avvicinandosi sempre più alla musica. Ad aiutarlo a maturare, infatti, sono soprattutto i suoi idoli come Fabrizio De André, Johnny Cash, David Bowie, i System of a Down…

Oltre ai problemi fisici dovuti dal diabete, la rabbia e la depressione, nella sua casa non mancano i problemi economici. Diego inizia a lavorare a soli 15 anni per poter aiutare sua madre e sua sorella, operando in diversi settori e svolgendo una miriade di mestieri. Dopo molte difficoltà, tuttavia, il “bimbo magico” capisce che quello non è il suo ruolo, sa che deve istruirsi alla vita e che non tocca a lui fare l’uomo di casa. Così decide di fuggire.

Abbandona la scuola e la propria abitazione all’età di soli 17 anni, rifugiandosi all’interno del suo mondo ed affrontando un periodo di vagabondaggio all’interno della sua Liguria. I problemi preesistenti iniziano però ad accentuarsi e Diego si trova spesso senza soldi, senza un tetto e con una malattia che lo farà cadere alcune volte in coma diabetico. Ma non è solo. Sono infatti numerose le famiglie che lo accolgono e lo aiutano in questo periodo.

Abituato a trovare sempre il meglio nelle situazioni peggiori, anche in questo caso Diego scorge dei lati positivi, trasformando il suo vagabondare in un’occasione per dedicarsi alla ricerca del proprio io. Scrive più intensamente e scopre una nuova scuola di musica: il rap. Come lui, altri ragazzi di Genova ovest si appassionano a quel genere e tutti insieme decidono di fondare la crew Wild Bandana

Grazie anche all’aiuto del gruppo, il nuovo rapper pubblica tre mixtape (“Macchie di Rorschach mixtape”, “Kindnapped mixtape”, “Julian Ross mixtape”). I suoi miglioramenti individuali sempre più evidenti uniti ad alcune importanti collaborazioni gli permettono di farsi notare . La sua vita cambia nuovamente, ma questa volta in meglio. 

Riceve una chiamata: un’agenzia cinematografica. La proposta che gli viene fatta è la svolta decisiva. Il contratto prevede infatti il ruolo di protagonista in un film e tutti i finanziamenti necessari per la pubblicazione del suo primo album. Proposta accettata. Nel 2016 esce in tutte le sale cinematografiche italiane il film “Zeta”, con la presenza di molti altri artisti famosi, e poco dopo viene pubblicato l’album “Fenice”. Ce l’ha fatta. Diego inizia la sua carriera nel mondo della musica e la sua discografia odierna conta al suo interno altri due album, “Pizzicato” ed “Aletheia”, pubblicati rispettivamente nel 2017 e 2019. 

Il compito che si affida oggi il “bambino magico”, ormai cresciuto e diventato grande, è quello di manifestarsi, ovvero, essere sé stesso il più possibile: un messaggio che vuole lanciare affinché anche gli altri abbiano la forza di fare altrettanto. Di certo Diego è paragonabile ad una fenice che è riuscita a rianimarsi dalle proprie ceneri, inseguendo sempre il suo sogno e non arrendendosi nonostante le troppe difficoltà. Non a caso il suo nome d’arte è Izi, assonanza della parola inglese easy (facile), uno slogan che Diego lancia per insegnarci che la vita va presa con semplicità. 

 

A cura di Sebastiano Alfano