QUANTO SE NE S.A.A…. DI IMMIGRAZIONE?

abatesiQUANTO SE NE S.A.A.… DI IMMIGRAZIONE, TRA ABATESI D’ORIGINE E ABATESI D’ADOZIONE? 

Per la seconda video-inchiesta del ciclo “Quanto se ne S.A.A.?”, l’associazione ha deciso di trattare un tema alquanto delicato, ma molto importante considerato il particolare momento storico: l’immigrazione. Lo ha fatto, però, con un focus e un modus particolare: protagonista, come sempre, Sant’Antonio Abate e i suoi cittadini, quelli “d’origine” (che sono nati e/o cresciuti qui) e quelli “d’adozione” (migranti che vi sono giunti in seguito).  

In primis ci si è occupeto di contestualizzare l’argomento, fornendo appositi dati, e, poi, si è proseguito con le interviste ad entrambe le “tipologie” – se così si possono chiamare – di abatesi, con il supporto tecnico dei giovanissimi cineasti che costituiscono il gruppo locale “Lobster”.

L’evento correlato, svoltosi il 29 giugno, dal titolo “Quanto se ne S.A.A. di immigrazione? Tra multiculturalismo e integrazione”, è stato diviso in due fasi: durante la settimana che lo ha preceduto, si è svolta ImmigrArt, una mostra itinerante sul tema “immigrazione e integrazione”, composta da diverse opere di artisti locali e non, aderenti all’iniziativa; la seconda fase, tenutasi appunto il 29 giugno, ha visto tali opere esposte in un contesto un po’ più ampio, che ha avuto come protagonisti alcuni rappresentanti della cooperativa sociale L’Impronta, partner principale, l’associazione teatrale Io non ti conosco, le foto di Eugenio Mastrovito, membro dell’Acli di Salerno.

La serata ha alternato momenti di riflessione a momenti di giochi e attività di condivisione, senza trascurare l’aspetto artistico e quello culinario, con danze, musiche e cibi provenienti da vari angoli del mondo, all’insegna di un unico spirito: umanità senza confini.

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