ASD Rosa Nova Volley: l’evoluzione del progetto

Vi ricordate dell’ASD Rosa Nova Volley? Avevamo raccontato la storia della squadra del Centro Parrocchiale più di un anno fa. Da allora, tante cose sono cambiate; ma il fulcro del progetto no. Siamo tornati al Centro per farci raccontare le novità e non solo.

Un anno e mezzo fa, quando avevamo intervistato alcuni dei ragazzi dell’ASD Santa Maria Rosa Nova Volley, ci eravamo lasciati con ambiziosi progetti in cantiere per il futuro: la vittoria del girone per gli under 16 con conseguente qualificazione alle nazionali, entro due anni; l’iscrizione al campionato FIPAV dei più piccoli; la Seconda Divisione per i senior. Ed ora che il futuro è diventato presente, cos’è successo? Siamo andati a trovarli di nuovo: stesso posto, il Centro Parrocchiale; stesso obiettivo, utilizzare la pallavolo come strumento educativo; ma qualche certezza in più e nuovi traguardi da raggiungere. 

Abbiamo fatto una chiacchierata con uno degli atleti e contemporaneamente responsabili della Santa Maria Rosa Nova Volley, Antonio Afeltra. Già, atleta e responsabile nello stesso tempo, perché l’evoluzione del progetto ha mutato anche questo: alcuni dei senior sono nello staff della squadra, sono “chiocce” che si preoccupano di tracciare il percorso alle nuove leve.  

L'immagine può contenere: 11 persone, persone che sorridono, persone in piedi, scarpe e campo da basketLA CONFERMA: UNDER 16 MASCHILE VERSO LE NAZIONALI
Ma, andiamo con ordine, e partiamo proprio da quello che ci eravamo detti un anno e mezzo fa: i progetti futuri. L’under 16 maschile non ha deluso: come prospettato ed entro i tempi stabiliti, è ad un passo dalla vittoria della fase provinciale, prima nel girone e quindi avviata verso la qualificazione alle nazionali.  

GLI ALTRI SETTORI: NOVITÀ, MA NON SOLO  
Se da una parte c’è da registrare il successo dell’under 16 maschile, dall’altra ci sono da elencare tutti gli aggiornamenti riguardanti i diversi settori in cui la Rosa Nova Volley si articola. 
Innanzitutto, l’aumento dei tesserati – da 40 lo scorso anno a circa 170 nella stagione in corso – ha portato ad un maggior numero di campionati disputati: ben 6, rispetto ai 2 precedenti.
Under 16 maschile a parte di cui abbiamo già parlato, la Santa Maria Rosa Nova Volley è composta da: 

  • under 14 maschile, novità di quest’anno, iscritto al campionato C.S.E.N.; 
  • under 16 e under 18 femminile, non iscritte per il momento ad alcun campionato; 
  • under 18 maschile, in testa al proprio girone, ma che dovrà affrontare le fasi regionali prima di sognare le nazionali come l’under 16; 
  • open femminile, iscritta al campionato C.S.I. provinciale; 
  • open misto, i cui atleti disputano sempre il C.S.I. provinciale. Anche loro dovranno passare per le fasi regionali, ma, come confessa con sincerità Antonio che ne fa parte, gli under hanno decisamente più possibilità di conquistare qualcosa che conta rispetto a loro. 

L'immagine può contenere: 12 persone, persone che sorridono

Non compare l’open maschile, che avevamo presentato un anno e mezzo fa. Non è un errore o una mancanza da parte di qualcuno, se non del C.S.I.: “Quest’anno non è stato formato il campionato provinciale”, spiega Antonio, “e purtroppo a noi ragazzi non resta che concentrare tutte le energie nell’open misto”. 

PROGETTI FUTURI: SOGNANDO LA SERIE D, PASSANDO PER LA SECONDA DIVISIONE
Ripristino dell’open maschile a parte, speranza della società è vedere trionfare l’under 16 alle fasi nazionali. E poi… Poi c’è un sogno: partecipare alla Seconda Divisione. “I giocatori e le capacità ci sono”, spiega Antonio, “e quindi speriamo di lanciarci in questa nuova avventura almeno con i ragazzi. Bisognerà adeguare il campo del Centro Parrocchiale, ma i lavori sono già in previsione.
Tuttavia, un obiettivo ancora più ambizioso bolle in pentola: “L’idea è quella di creare una squadra maschile di alta divisione e di portarla a lungo termine dove conta davvero. Tra quattro o cinque anni pensiamo di potercela giocare in serie D. Vogliamo creare un team di abatesi, di ragazzi che hanno iniziato tra le mura di questo Centro, senza piegarci alle logiche di acquisto di atleti forti da fuori per vincere e basta; insomma, sì in serie D, ma mantenendo i nostri principi. Ovviamente, i protagonisti non saremo noi ‘grandi’, questo ci è chiaro. Anche la stessa Seconda Divisione non ci vedrà probabilmente impegnati in prima linea. Tutto quello che stiamo facendo è per lasciare qualcosa ai giovanissimi 

COLLABORAZIONI IN CANTIERE: L’ACCADEMIA DELLA PALLAVOLO
E a medio-lungo termine c’è anche un altro progetto in cantiere: una collaborazione con la squadra di Pompei che vorrebbe mettere su, insieme all’ASD Santa Maria Rosa Nova Volley, una sorta di “accademia della pallavolo”, come ci ha rivelato Antonio: “Ormai siamo conosciuti nell’ambiente, il nostro modus operandi piace molto. 

LE NOVITÀ DEL PRESENTE: CRESCE IL TEAM D’ALLENATORI
Tornando al presente, l’aumento degli atleti ha avuto come altra conseguenza l’allargamento dello staff tecnico. Onnipresenti Roberto Galasso, Armando Alfano, Graziano Chierchia; immancabile pure don Salvatore, che si dedica all’under 18 coadiuvato dallo stesso Antonio Afeltra e da Raffaele Vicidomini. Eh già, perché come abbiamo già anticipato, gli atleti più “grandi” rivestono un doppio ruolo. Ecco perché nello staff sono presenti, oltre ad Antonio e Raffaele, capitano dell’open misto, anche Simona Mascolo e Carlo Sicignano.  

CENTRO E PALLAVOLO: UN RAPPORTO CHE SI È ROVESCIATO
Altra cosa che è cambiata è il rapporto tra Centro Parrocchiale e squadra di pallavolo. Se prima era il Centro, con tutti i ragazzi dei gruppi ACR e ACG, a fornire gli atleti alla squadra, ora è l’inverso. È la squadra a fare da calamita, ad attirare giovani e giovanissimi che magari non sono propriamente interessati alle attività parrocchiali, ma che frequentano questo ambiente e, pian piano, ci restano al di là dello sport. Molti arrivano anche da paesi vicini. Cosa li spinge qui? Secondo Antonio, è perché c’è un ambiente diverso, più sereno e rilassato. Noi non possiamo offrirgli più che altrove, lo diciamo sempre. Ma come ci ricorda spesso don Salvatore, chi vuole imparare a giocare a pallavolo è nel posto giusto”. 

L'immagine può contenere: 13 persone, persone che sorridono, persone che praticano sport

“A PALLAVOLO È (ANCORA) N’ATA COSA”: ECCO COSA
A proposito di cose che non cambiano, non è nemmeno mutato il tormentone dello scorso anno, che chiarisce il fine dell’intero progetto. “A’ pallavolo è n’ata cosa”, ripetevano di continuo i ragazzi della Rosa Nova Volley. Cosa? Un metodo educativo.
“Questo è il nostro obiettivo principale”, ricorda Antonio, “e penso che lo centriamo di giorno in giorno. Il nostro lavoro è volto, appunto, ad educare i ragazzi, al di là dell’ambiente da cui provengono e/o che frequentano, al di là delle loro capacità mentali e/o motorie, perché facciamo giocare anche ragazzi con disabilità. Sfruttiamo il fatto che la pallavolo preveda un numero elevato di regole per fargli capire l’importanza delle regole stesse, nello sport come nella vita. Dall’altra parte, la utilizziamo come mezzo per superare le ansie e le paure. Ci sposiamo comunque con quelli che sono i principi del Centro Parrocchiale, nostra madre e casa. Usiamo lo sport come motore sociale, per noi è promozione e non selezione” 

UNA PALLAVOLO PER TUTTI: COME PARTECIPARE
Leggendo leggendo vi è venuta voglia di partecipare? O conoscete qualcuno che potrebbe essere interessato e non vedete l’ora di sostenerlo dagli spalti? La pagina Facebook ufficiale dell’ASD Santa Maria Rosa Nova Volley è costantemente aggiornata con tutte le informazioni su giorni e orari d’allenamento dei vari settori. Se avete bisogno di qualche informazione, basterà mandare lì un messaggio.  

Insomma, per il momento, non c’è altro da sapere: informazioni utili per partecipare, obiettivi generali, principi immutati e novità per il futuro. Al Centro Parrocchiale “a pallavolo è (ancora) n’ata cosa”; decidete voi se approfondire – ancor più di quanto abbiamo fatto noi – di cosa si tratta! 

Feliciana Mascolo

“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate. Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere