A Carnevale ogni scherzo vale: ma perché?

Tutti conoscono l’espressione “A Carnevale ogni scherzo vale”, ma avete idea da dove abbia origine? E perché questa festa si chiama proprio “Carnevale”? Fate un salto nella storia con noi: scopriamolo insieme!

Carnevale è alle porte. Sebbene gli eventi collegati a questa festa siano già iniziati quasi ovunque lo scorso weekend (come nel caso del Carnevale Abatese), da calendario quest’anno la data “rossa” è il 25 febbraio. Vi siete organizzati su dove e come festeggiare? Avete già deciso quale pietanza tipica cucinerete e/o mangerete? Ma, soprattutto, sapete perché il martedì grasso si chiama proprio “Carnevale”? Noi di Tutta n’ata storia ci siamo chiesti da dove sia nato il termine e perché in questa data “ogni scherzo vale”! Per scoprirlo, vi chiediamo di fare un tuffo nel tempo e nello spazio con noi.

Iniziamo da una notazione lessicale: il termine “Carnevale” deriva dal latino “carnum levare” (letteralmente, “privarsi dalla carne”), perché indica l’inizio del periodo di astinenza della Quaresima. La carne, infatti, era considerata un alimento ricco ed eliminarla dalle propria dieta equivaleva a seguirne una più povera e, dunque, più umile.

Sebbene il vocabolo fu usato per la prima volta a Firenze e a Roma durante il XIII secolo, le origini della festa sono molto più antiche: risalgono alla civiltà greco-romana, ed è qui che troviamo la risposta al perché “a Carnevale ogni scherzo vale”! Durante i riti dionisiaci e saturnali, sia Greci che Romani solevano indossare maschere; ciò permetteva a chiunque di “essere” un’altra persona, anche appartenente ad uno stato sociale più elevato del proprio. E così, per brevi momenti, perfino servi e schiavi potevano comportarsi da uomini liberi. Una tradizione, dunque, molto apprezzata soprattutto dagli ultimi della piramide sociale, che sfruttavano al massimo l’occasione concessa, arrivando addirittura ad insultare e deridere impunemente i propri padroni. Inoltre, proprio in questo periodo nacquero le chiacchiere, uno dei dolci oggi tipici più amati!

Spostandoci nella Venezia medievale, scopriamo che gli “scherzi” andavano un po’ oltre. Durante il Carnevale, ogni legge veniva abolita purché si indossasse una maschera. Tuttavia, la totale assenza di regole permetteva ai cittadini di compiere reati ben più gravi dell’offendere il doge (la massima autorità cittadina). 

Avete visto quanti anni e quanti luoghi abbiamo toccato con la nostra mente per spiegarci le origini del Carnevale e di una delle espressioni ad esso legate più famose? Eppure, se ci pensiamo, ancora oggi lo spirito di fondo di questa festa è lo stesso: indipendentemente dall’età che si ha, ci si maschera per fingere di essere qualcun altro o per essere con più coraggio sé stessi, dimenticando, almeno per un giorno, la routine della quotidianità.

Anna Pia Mascolo

Sono Anna Pia e sono una studentessa che sogna in grande. Forse questo mio “difetto” è una conseguenza del fatto che legga molto; penso che, citando Tyrion Lannister, “la mente dipende dai libri come la spada dall’affilatura”, per questo leggo. Di tutto. Dai romanzi storici ai fantasy, senza sdegnare i romanzi neri o gialli. Non ho un libro preferito ma ce ne sono molti che rileggerei volentieri, continua a leggere