Napoli-Barcellona: l’importanza di una partita (non solo per il calcio)

Napoli-Barcellona è alle porte. Che gara ci aspetta? Dove vedere la partita? E, soprattutto, come mai gli azzurri hanno il dovere di disputare un grande match? Vi spieghiamo tutto… Anche perché Napoli-Barcellona può essere più di una partita di pallone!

“Il nuovo oppio dei popoli”, così qualcuno ha definito il calcio, pronto a spostare su di sé l’attenzione qualsiasi cosa stesse accadendo attorno. Spesso un male, poche volte un bene, ma proprio quello che ci vorrebbe in questo momento. 

In giorni di preoccupazione legati al focolaio italiano di infezione da coronavirus, in giorni in cui c’è chi è confuso e chi è allarmato, in giorni in cui quello da infettivologo è il travestimento più in voga (e non per il Carnevale, purtroppo), sentiamo la mancanza degli allenatori da tastiera. Eh già, sarebbe quasi bello se, sui social e nei bar, si tornasse a parlare di calcio e si lasciasse fare informazione a chi di dovere almeno su una tematica tanto delicata quale il Covid-19 è.

FONTE FOTO: loschema.it

Quale migliore occasione di Napoli-Barcellona, direte voi. Sarà trasmessa perfino in chiaro su Canale 5! Eppure, il coronavirus non ha risparmiato nemmeno il mondo del pallone, con quattro partite rinviate solo nell’ultima giornata di serie A (con nuove predisposizioni in arrivo) e l’invito, proprio per i calciatori del Barcellona, a sottoporsi ad un controllo preventivo una volta atterrati nella città partenopea. Sembra che per il calcio, questa volta, il compito di concentrare esclusivamente su di sé tutta l’attenzione sarà più difficile del solito. Ci riuscirà Napoli-Barcellona?

Il match si disputerà domani, 25 febbraio, allo stadio San Paolo di Napoli, con fischio di inizio alle ore 21. Se “a Carnevale ogni scherzo vale”, agli azzurri converrà non fare nessuna burla ai propri tifosi, perché quella di questo martedì carnevalesco è solo la gara d’andata degli ottavi di Champions League; il ritorno si disputerà al Camp Nou di Barcellona il prossimo 18 marzo

Sarà importante, quindi, tenere a bada Messi e co. per evitare che gli ospiti conquistino il bonus “goal in trasferta”. Compito non semplicissimo per la difesa azzurra che, giusto per dare qualche numero, sotto la guida di Gattuso ha incassato 16 goal in 13 partite. D’altra parte, c’è da sottolineare che i goal fatti sono 19 e che delle ultime 7 gare, tra Campionato e Coppa Italia, il Napoli ne ha vinte ben 6. A ciò si aggiunge il buon ruolino di marcia tenuto in Champions League: come dimenticare il cosiddetto “Napoli a doppia faccia” del periodo Ancelotti, leone in Europa e pecorella in serie A? 

E il Barcellona come sta messo? Prendendo sempre in esame le ultime 13 partite, i blaugrana hanno subito 14 reti, ma ne hanno anche siglate 28. Eppure fino a pochi giorni fa non sono mancati giornali e siti web che hanno titolato “Barcellona, è crisi nera”, riferendosi all’eliminazione dalla Coppa del Re, ad assenze importanti e a problemi interni. I numeri non avvalorano di certo la tesi “crisi” e l’ultimo risultato ottenuto (5-0 all’Eibar con 4 goal di Messi) non ha bisogno di ulteriori commenti. 

FONTE FOTO: Official SSC Napoli

Ma Gattuso, in chiarissimo calabrese, già prima del match di Brescia aveva fatto capire di non essere caduto nella trappola “Barcellona, è crisi nera”. È diventata storia la sua dichiarazione: “Se il Barcellona è in difficoltà, nuji simu muru e muru ‘ccu ‘u ‘spital” (no, non c’entra niente il Coronavirus, ve lo giuriamo!). Chi schiererà il tecnico partenopeo per provare a trafiggere un non in crisi ma nemmeno inespugnabile Barcellona? Dovrebbe toccare a: Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Manolas, Mario Rui; Fabian Ruiz, Demme, Allan; Callejon, Milik, Insigne. Scalpitano per provare a rubare un posto tra i titolari Ospina, in ballottaggio tra i pali, Zielinski che potrebbe all’ultimo sostituire Allan e Milik che se la gioca con Mertens.

Messi, Insigne e i loro compagni giocheranno di fronte al cosiddetto pubblico delle grandi occasioni: oltre 40.000 gli spettatori previsti; non è chiaro se arriverà il sold-out, ma sicuramente l’incasso sarà da record. E chissà quanti altri saranno i tifosi e i semplici appassionati a vedere il match in tv. Speriamo che i campioni in campo (soprattutto quelli azzurri) non deludano, perché c’è bisogno di un grande Napoli-Barcellona

C’è bisogno di un grande Napoli-Barcellona per il Napoli, che ha la necessità di continuare una scia di risultati positivi per alzare ancora un po’ la testa e provare a vedere più in avanti – in classifica – in Campionato.
C’è bisogno di un grande Napoli-Barcellona per i tifosi del Napoli, per quelli che vogliono semplicemente andare a scuola/lavoro con un gran sorriso mercoledì e per quelli che, invece, identificano la propria squadra del cuore con la propria città. Per loro, il riscatto personale e collettivo passa (anche) attraverso una partita di pallone; e non è detto abbiano torto.
C’è bisogno di un grande Napoli-Barcellona per sbollire la preoccupazione che rischia di trasformarsi in psicosi prima che ne sussistano le reali motivazioni, in un Paese in cui ora, probabilmente, c’è bisogno più di allenatori da tastiera che di presunti infettivologi con laurea all’università della vita.

Feliciana Mascolo

“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate. Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere