Pozzuoli: una sola città, tante bellezze

Meraviglie storiche, architettoniche, paesaggistiche e naturali, tutte raccolte in una sola città: Pozzuoli

Nata quasi in modo casuale nel V secolo a.C. come “Dicearchia” (che vuol dire “giusto governo”), la città prende il nome “Pozzuoli” dai Romani, che inizialmente la chiamano “Puteoli” per l´abbondanza di sorgenti minerali raccolte in piccoli pozzi. Questi la assoggettano per la sua posizione strategica rispetto al mare. Passata in mano a vari feudatari nel medioevo, la città nel 1538 viene stravolta da un tremendo terremoto accompagnato da strani fenomeni geologici: era in atto la nascita del Monte Nuovo che, secondo alcuni osservatori dell’epoca, sarebbe sorto in soli due giorni. La città viene distrutta dall’evento naturale ed è solo grazie al viceré Don Pedro da Toledo, attraverso numerose opere pubbliche, che gli abitanti ripopolano le proprie terre iniziando la ricostruzione che porterà alla rinascita di Pozzuoli. 

Quarta per popolazione all’interno della città metropolitana di Napoli, Pozzuoli oggi è una delle mete turistiche più visitate negli ultimi anni, grazie alle numerose attrazioni naturali e non. Dovete sapere che l’antica Puteoli è stata una delle mete di passaggio obbligato dell’antico Grand Tour (il grande giro che compievano i ricchi giovani dell’aristocrazia europea a partire dal XVII secolo) e ciò non meraviglia se pensiamo a tutte le bellezze che presenta questa città.  

Oltre all’acqua salata del golfo su cui si affaccia e a cui dà il nome, Pozzuoli conserva anche le acque dolci dei suoi laghi: quelli di Lucrino e d’Averno. Proprio quest’ultimo ha fatto sì che Pozzuoli rientrasse anche nella storia della letteratura classica: Virgilio, nell’Eneide, narra che il lago fosse la porta terrestre per l’entrata agli Inferi, il passaggio da compiere affinché l’eroe troiano rivedesse il padre; allo stesso modo Dante colloca la discesa all’Inferno in questo posto. Attraversando un arco e una strada si arriva poi all’acropoli di Cuma, dove, sempre secondo la leggenda, risiederebbe l’enigmatica sibilla cumana, sacerdotessa del dio Apollo, il cui antro è oggi visitabile. 

Pozzuoli sorge nell’area dei Campi Flegrei, i campi ardenti in cui vi sono circa 40 vulcani, oggi spenti. Uno dei più noti è il vulcano Solfatara, attualmente in stato di quiescenza e che, quindi, genera fenomeni naturali di grande suggestione. L’attività della Solfatara si manifesta con emissioni gassose nella parte centrale del cratere, una sensazione a dir poco straordinaria: infatti entrando all’interno della bocca vulcanica, è possibile ammirare i fenomeni naturali ivi presenti. È come stare dentro un vulcano, senza correre però alcun tipo di rischio! 

Tra le tappe architettoniche puteolane spicca il tempio di Serapide, noto soprattutto per il fenomeno naturale in esso rilevabile e che ha reso famosa la città: il bradisismo, ovvero un lento e irregolare abbassamento e innalzamento del suolo. Sede di un antico macellum romano, il tempio viene chiamato così, erroneamente, per il ritrovamento di una statua del dio Serapis, attribuendo al luogo una valenza religiosa che non gli appartiene: infatti ai lati dello spazio centrale vi sono numerosi ambienti riconducibili a piccoli mercatini caratteristici dell’ambiente romano sopracitato.  

Caratteristico di Pozzuoli è il Rione Terra, probabilmente il più antico insediamento cittadino, risalente all’epoca romana del II secolo a.C. quando è stata acropoli di quel preciso territorio, conservandone vistose tracce dell’impianto viario. Abbandonato e ricostruito più volte, come gran parte della città, il Rione Terra è stato soggetto a restauro dopo il terremoto degli anni ’80. Oggetto di restauro è stato anche il Tempio Duomo all’interno del rione, un intervento sorprendente che ha riqualificato l’antica zona della città.  

La fama delle strutture antiche presenti a Pozzuoli è legata anche all’anfiteatro Flavio, dove, alcune fonti, raccontano che vi siano state addirittura delle battaglie navali, possibili grazie ad un meccanismo che consentiva l’allagamento della parte bassa dell’arena; sfondo di spettacoli teatrali, concerti musicali e lotte di gladiatori l’anfiteatro è stato sommerso nel medioevo dai detriti vulcanici che ne hanno conservato intatte le strutture sotterranee, visitabili anch’esse.  

Insomma, questa è Pozzuoli, l’agorà del mistero, dell’Ade e delle profezie. Una città i cui vicoli e piazze bruciano ancora sotto i piedi del calore degli antichi popoli. Una città sfondo di tante storie e leggende che continuano a vivere grazie soprattutto agli spazi suggestivi che conserva: una città da visitare.

Gabriele Cesarano

Sono Gabriele, studio architettura nella splendida cornice di Napoli e scrivo per Tutta N'ata storia insieme ad un gruppo di amici ormai da un bel po', nella convinzione di riuscire a reinventarsi sempre, nonostante tutto. Questa esperienza è nata quasi per caso ed insieme a tante altre ha fatto di me la persona che sono oggi, una persona diversa da ieri e anche da domani, che non vuole mai smettere di crescere e di imparare continua a leggere