Gragnano, disabilità e inclusione: tra quel che c’è stato e quel che è in programma

Il 24 giugno si è tenuto l’evento “diSAAbilità (in)visibili”; ma non è stata l’unica iniziativa sul territorio che ha acceso i riflettori sul tema della disabilità. Qualche giorno prima, infatti, già a Gragnano si era tenuto un evento organizzato dall’Unità Pastorale di zona che ha coinvolto anche la “nostra” Giusy Alfano. E domani 5 luglio è in programma un nuovo appuntamento che coinvolgerà Simona Atzori. Vi raccontiamo di più.

Esattamente due settimane fa, abbiamo partecipato ad una serata organizzata presso la Parrocchia San Leone di Gragnano. Abbiamo fatto compagnia alla dott.ssa Giusy Alfano, una nostra concittadina non vedente che – se ci seguite – avete conosciuto attraverso interviste e video-testimonianze da noi raccolte. Dopo qualche ora di silent disco, infatti, un nutrito gruppo di ragazzi dai 14 ai 19 anni si è fermato ad ascoltare e ad interagire proprio con Giusy.

Un momento dell'intervento di Giusy Alfano tra i ragazzi della ParrocchiaGiusy ha raccontato la sua esperienza e quella che è diventata la sua quotidianità partendo dal testo della canzone “Fortuna” di Ghali. “E nel buio della notte ognuno prega il suo Dio, il tuo amore è già più forte, dura ormai più del mio“, canta Ghali. E Giusy ha commentato in particolare queste parole così: “Aggrapparsi a qualcosa per sopravvivere è fondamentale“.

Poi, ha voluto fare un gioco con i ragazzi: ha distribuito ad alcuni di loro delle buste accoppiate dai colori; ma ogni coppia dello stesso colore conteneva a sua volta un simbolo uguale seppur con significati diversi. Ad esempio, le buste verdi contenevano una carta: una aveva un messaggio positivo, un’altra negativo. Perché? “Voglio farvi capire che tutto è il contrario di tutto, che la medaglia deve essere vista da entrambe le facce”, ha detto Giusy, “e voi non ci crederete mai, ma io faccio una vita fortunata, non mi manca niente“.

Partendo da un momento di convivialità e concludendo con attimi di ascolto e riflessione, San Leone ha voluto guidare i giovani alla conoscenza e consapevolezza della disabilità. “Questa è solo una delle iniziative su integrazione e inclusione sociale, pensate insieme all’Unità Pastorale di Gragnano e all’Amministrazione Comunale”, ci ha raccontato il parroco don Paolo Anastasio, annunciandoci un percorso che prevede diversi eventi simili.

Locandina dello spettacolo di Simona Atzori, artista, che comincerà alle 20.30 a Piazza RosarioProprio domani, martedì 5 luglio, presso la Parrocchia San Giovanni Battista a Piazza Rosario sarà possibile assistere ad una performance di Simona Atzori, pittrice, ballerina e scrittrice, nata senza braccia a causa di una malformazione congenita. In particolare, l’artista sarà protagonista di uno spettacolo di pittura, che comincerà alle ore 20.30

Riguardo a quanto tenutosi lo scorso 20 giugno, don Paolo ha poi aggiunto: “La serata voleva sicuramente ricordarci il buio: le cuffie per ballare insieme, ma ciascuno con la propria musica, hanno fatto sì che non ci fosse molto da vedere se non poche luci. Volevamo far capire ai ragazzi che ogni tanto è bene smettere di vedere nel senso di prestare attenzione all’apparenza; che ogni tanto è bene affidarsi al buio per sentire, per sentirsi dentro”.

Noi che al tema della disabilità ci siamo avvicinati con la preparazione dell’evento dello scorso 24 giugno e con la speranza/promessa che continueremo ad occuparcene, siamo stati ben felici di partecipare, di ascoltare ancora una volta la testimonianza di Giusy e di interfacciarci con giovani desiderosi di comprendere in una realtà geograficamente – ma non solo – vicino alla nostra.

Ci auguriamo che continueremo ad essere non solo protagonisti ma anche partecipanti di nuove iniziative come quelle che si stanno promuovendo a Gragnano. Perché parlare di tematiche sociali d’interesse per tutta la comunità – come lo è la disabilità –  è bene; ma fare è meglio e fare insieme può essere meraviglioso.

Feliciana Mascolo

“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate. Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere