#NonCostaPocoMaBastaPoco: come sostenerci con una raccolta fondi

Tutta n’ata storia lancia la campagna di crowdfunding #NonCostaPocoMaBastaPoco. Sostenere l’associazione grazie alla raccolta fondi – senza limiti di quantità e tempo per le donazioni – è semplicissimo: ecco come fare!  

Qualche settimana fa abbiamo inaugurato la raccolta fondi di Tutta n’ata storia sul sito BuonaCausa.org. Subito, abbiamo ricevuto le prime donazioni e vi diciamo ancora una volta grazie. Ma come funziona la piattaforma? E perché dovreste iniziare – o continuare – a sostenerci? Proviamo a farvene capire di più! 

COME FARE UNA DONAZIONE A TUTTA N’ATA STORIA
Noi di Tutta n’ata storia abbiamo deciso di lanciare la nostra prima campagna di raccolta fondi: #NonCostaPocoMaBastaPoco. Per farlo, ci siamo affidati alla piattaforma BuonaCausa.org, una community online gestita dall’associazione Treeware, dedicata al crowdfunding – ma non solo – per progetti e/o iniziative di vario genere. Andando sul nostro profilo – accessibile da pc, tablet e smartphone – potrete leggere la presentazione della nostra “buona causa”, vedere qualche foto delle attività svolte, consultare la bacheca con le donazioni effettuate e i messaggi postati, controllare quanti soldi abbiamo raccolto fino ad ora e, soprattutto, sostenerci
Farlo è molto semplice: vi troverete davanti un grande pulsante verde con su scritto “Contribuisci”. Dopo aver cliccato, vi basterà:  

  • scegliere l’importo da versare (5 €, 10 €, 20 €, 50 € o un’offerta libera da digitare); 
  • inserire i vostri dati (potete anche accedere da Facebook con l’apposito pulsante) e un eventuale messaggio per noi (privato o da pubblicare sulla bacheca); 
  • decidere se mantenere l’anonimato o meno, spuntando o no la casella. 

Non vi preoccupate se il metodo di pagamento è pre-selezionato; cliccando su “procedi”, potrete scegliere quello da voi preferito, tra paypal e carta. A questo punto, dovrete compilare le caselle con tutti i dati e cliccare, alla fine, su “Accetta e fai una donazione oggi stesso”. Ed è fatta. Se la transazione sarà andata a buon fine, entro pochi minuti troverete il vostro contributo sulla bacheca. 
La raccolta fondi sarà aperta per i prossimi 11 mesi, tempo massimo consentito dalla piattaforma; ma, al termine, c’è la possibilità di prolungarla. Decideremo “raccolta facendo”: è un esperimento, un modo per capire se possiamo contare – anche – sul crowdfunding per finanziare Tutta n’ata storia 

PERCHÉ SOSTENERCI?
Il claim della nostra campagna, come vi abbiamo anticipato all’inizio, è #NonCostaPocoMaBastaPoco; il perché dovreste sostenerci sta tutto qui
Quanto costano un paio di bottiglie d’acqua per una conferenza? Poco. E qualche foglio per la scaletta, le informazioni da diffondere tra il pubblico e le immagini da esporre? Poco. I giochi da portare in Caritas e patatine e salatini da condividere per il “Dopocena Solidale”? Poco. E i piccoli allestimenti per gli eventi? Poco. Poco, poco, poco, no? No! Perché, come passo dopo passo si arriva lontano, poco dopo poco si arriva a tanto
“Non costa poco, ma basta poco”, appunto. Noi di Tutta n’ata storia ce lo siamo ripetuti – più o meno esplicitamente – ogni volta che siamo ricorsi all’autofinanziamento, ogni volta che vi abbiamo spiegato perché vendiamo birre ai soci, ogni volta che vi abbiamo informato sull’esistenza di un salvadanaio durante gli eventi. Ed è per questo che ora, dopo avervi annunciato il nostro “Arrivederci alla sede”, vogliamo fare ancora di più. Perché pensiamo, appunto, che poco dopo poco si arrivi a tanto, e non sempre è un male; che passo dopo passo si arrivi lontano… E, magari, alla fine del cammino c’è la possibilità di permettersi una sede propria. Per questo e per sostenere più in generale la nostra attività di associazionismo e informazione, abbiamo deciso di lanciare la campagna di crowdfunding #NonCostaPocoMaBastaPoco. 
E, tu, ci dai un poco una mano?  

 

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Feliciana Mascolo

“Devi cambiare d’animo, non di cielo”: la frase che mi ripeto più spesso quando mi viene voglia di scappare; ma restare mi piace di più. Credo nelle radici anche quando meriterebbero di essere estirpate. Il mio primo amore è stato – ed è – il calcio. A 14 anni ho iniziato a seguire il Sant’Antonio Abate, prima da appassionata e poi da addetto stampa: Eccellenza, serie D, Eccellenza e continua a leggere