“Gaza is Alive”: l’hip hop che copre i bombardamenti

A Gaza, territorio dello storico conflitto arabo israeliano, è partito il progetto “Gaza is Alive con rappresentanti italiani a sostegno dei ragazzi colpiti dalla povertà e dai bombardamenti, che utilizza la musica come strumento di lotta e di supporto psicologico. 

Lezione numero tre: “Le finestre non vanno chiuse quando si va via, perché se passa un F16 scoppiano”.
Cosa si prova a dover vivere costantemente con la paura di morire? Di essere colpiti da un missile, da una bomba? Di non potersi costruire un futuro? A queste domande rispondono
 – ogni giorno –  gli abitanti di Gaza, spartiacque e campo di battaglia dello storico conflitto arabo israeliano. Ma cosa c’entra tutto questo con la musica – e soprattutto – con il rap 

Questa storia inizia quando l’associazione Ya Basta! Êdî bese!”, insieme a “Grafite HB”, “Another Scratch in the Wall eMusicon e.V”, decide di raccogliere l’invito provocatorio fatto da Banksy “Che ne dite di una nuova destinazione quest’anno?” apparso in un suo video-reportage nella Striscia di Gaza. Così dallo scorso anno, le associazioni citate, lavorando in collaborazione con diverse figure, hanno messo su una carovana, destinata ad operare sul territorio palestinese, e ideato il progetto “Gaza is Alive. Lo scopo è quello di sostenere la salute psico-sociale dei ragazzi gazawi costretti a povertà, bombardamenti e assedio, attraverso l’hip-hop, perché, secondo vari studi e testimonianze, è la musica più adatta ad operare in situazioni di disagio sociale. Il tentativo è quello di riuscire a farli evadere dalla realtà in cui sono costretti a vivere, creando spazi politici e sociali. Da pochi giorni la carovana è partita per Gaza, dove è stata accolta da: gli attivisti della ONG PCRF, impegnata nella difesa dei diritti dei bambini palestinesi, i ragazzi della prima crew hip-hop di Gaza, psicologi e operatori. 

 Il progetto sta già ottenendo i primi risultati tra i ragazzi gazawi che riescono a scrivere pezzi rap e freestyle in arabo, raccontando la propria storia. 
Tra gli “insegnanti” dei workshop c’è anche Oyoshe, il rapper partenopeo che ha deciso di abbracciare questo progetto, portando la sua esperienza a servizio dei ragazzi napoletani con cui tiene nelle scuole progetti su hip hop, scrittura e produzione musicale, nella “più grande prigione a cielo aperto del mondoUn modo questo per mettere in pratica il messaggio dell’hip hop “Peace, Love and Unity”, un grido che risuona chiaro nella mente di chi a questo mestiere dedica la vita.  

Sono queste le storie di cui si dovrebbe sentire parlare: nel mondo ci sono persone disposte a tutto per aiutare altri e farlo attraverso la musica è un valore aggiunto.
A Gaza e nel progetto “Gaza is Alive” risiede la ragione per cui la vera bellezza nasce dal disagio, del perché la musica è la forma di comunicazione più potente del mondo e del perché dietro l’hip hop ci sono storie che vale la pena di raccontare. E la musica fa questo: unisce, mette in contatto e – a volte – suona più forte delle bombe! 

 

Mariasofia Mucci

"In direzione ostinata e contraria" come Fabrizio De André.  Ascolto troppi dischi, vado a molti concerti e riverso le mie sensazioni su fogli Word scritti in Helvetica. La mia musica è sempre lì: tra i miei abissi e le mie montagne, pronta ad accogliermi come un vinile di Chet Baker. Faccio liste che lascio sparse in giro per casa, perché mi aiutano a mettere in ordine i pensieri, le idee e i film che devo assolutamente vedere prima di morire. Mi piacciono: la politica che mi fa sentire viva, le storie dei matti e le storie folli, i luoghi abbandonati, Kurt Cobain, la violenza sul grande schermo, i tatuaggi, i nei, il mare d’inverno, l’Islanda e l’Africa, il numero 7 che mi ricorda che ci si può dedicare una vita intera alle passioni, Peaky Blinders e Vikings, la mia Albania, perdermi tra le Chiese e i vicoli di Napoli, l’orgoglio che ci metto nel dire che sono del Sud, il giradischi che ho comprato lavorando per qualche mese ad Amnesty International e la mia (ancora piccola) collezione di vinili.